Martina Segale

Dott.ssa Martina Segale

Psicologa e Psicoterapeuta
Mail: fridacentroclinico@gmail.com
Tel: 3476700540

Curriculum

Psicologa, iscritta all’ Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n.03/18188, specializzanda presso il Centro di Terapia Cognitiva di Como, terapeuta EMDR e socia dell’Associazione EMDR Italia.

Mi sono laureata in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, proseguendo la mia formazione presso il Centro di Terapia Cognitiva di Como.

Come psicoterapeuta ho scelto l’orientamento cognitivo costruttivista perché aiuta il paziente a prendere consapevolezza dei propri meccanismi di funzionamento e a cogliere aspetti di sé che ha disimparato ad esprimere, o che sono stati inibiti dai contesti e dalle esperienze di vita. Il terapeuta offre uno spazio in cui il paziente può esplorare pensieri ed emozioni in un ambiente protetto e non giudicante. La persona impara, all’interno della relazione terapeutica, a fare chiarezza su ciò che gli sta accadendo, dando un senso al suo stare male e trovando gli strumenti per riconoscere e affrontare le proprie difficoltà.

Tale approccio mi ha permesso nel tempo di lavorare efficacemente con diverse tipologie di pazienti, sia per età che per bisogni.

Negli anni mi sono formata come psicologa clinica presso l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda all’interno del Servizio di Psicologia, struttura che offre percorsi psicoterapeutici ad adulti con sintomatologia ansioso-depressiva e che presta supporto ai pazienti ricoverati e alle loro famiglie. Inoltre faccio parte dell’equipe dell’Unità di Terapia del Dolore dello stesso ospedale, dove mi occupo della valutazione per l’idoneità psicologica all’impianto di neurostimolatori e del sostegno ai pazienti affetti da dolore cronico.

Ho maturato esperienza nell’ambito dell’empowerment e del supporto alla genitorialità, avventura iniziata anni fa presso il consultorio AIED, dove ho partecipato allegestione di gruppi terapeutici per la promozione dell’autostima e dell’assertività, e alla conduzione di incontri tematici (dipendenze da internet, dipendenze affettive e sessualità) rivolti a genitori e figli. Nella stessa ottica di promozione del benessere e di attivazione di risorse personali, ho gestito sportelli psicologici in alcune farmacie di Milano.

Ho lavorato in diverse cooperative sociali nell’organizzazione e nella conduzione di attività espressive e psico-educative per bambini e adolescenti con diversi disturbi psicologici tra cui disturbi d’ansia e dell’umore, disturbi ossessivo-compulsivi, disturbi psicosomatici e disturbi del comportamento (come il disturbo oppositivo provocatorio e l’ADHD, ovvero il disturbo da deficit di attenzione e iperattività). Rispetto a tale ambito, collaboro anche conMedici in Famiglia,un centro medico polispecialistico di Milano, per la diagnosi e il trattamento dell’ADHD.

Inoltre seguo pazienti in psicoterapia per l’Associazione FATA, organizzazione attenta al benessere emotivo di bambini, adolescenti e adulti in difficoltà.

Nel corso della mia pratica terapeutica ho sentito la necessità di approfondire la gestione dei traumi relazionali e dei fenomeni dissociativi, completando il training per la tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) di I e II livello. L’EMDR è un metodo considerato elettivo per il trattamento degli eventi traumatici, motivo per cui continuo ad esplorare l’utilizzo di questo tipo di terapia seguendo i workshop promossi dall’Associazione EMDR Italia di cui sono socia.

Infine svolgo la mia attività di libera professione presso il Centro Clinico Frida, occupandomi di percorsi psicoterapeutici individuali e di gruppo.

Psicoterapia individuale e di gruppo – disturbi associati a patologia organica – terapia del dolore – EMDR – disturbi psicologici in infanzia e adolescenza – dipendenze – ansia e ritiro sociale – ADHD – supporto alla genitorialità – crescita personale ed empowerment

Approccio teorico di riferimento

Il mio modello di riferimento è quello della Psicoterapia Cognitivo Costruttivista. È un approccio che porta la persona a diventare consapevole del proprio funzionamento, aiutandola a comprendere come è arrivata a costruirsi quell’immagine di sé e degli altri, e come tende ad agire in modo coerente e ricorsivo ai diversi eventi di vita.

La persona viene aiutata a ricostruire la propria esperienza con “occhi diversi”, mettendo a fuoco aspetti che prima non considerava, senza la pretesa di sapere cosa è giusto per il paziente ma rendendolo consapevole e, di conseguenza,  libero di scegliere cosa ritiene più opportuno per se stesso.

Dalla relazione con le nostre figure di riferimento nell’infanzia si sviluppa gradualmente uno stile affettivo e relazionale che consente all’individuo di riconoscersi in un’identità stabile, di dare senso a sé e al proprio rapporto con il mondo. Momenti di crisi possono verificarsi quando, nel confronto con la realtà, alcune esperienze e credenze che abbiamo di noi stessi, intimamente connesse quindi con la nostra identità personale, mettono in dubbio questo senso di sé che abbiamo costruito nel tempo. Da qui nascono i sintomi, i “disturbi”, le sofferenze, i dubbi su chi siamo e su cosa vogliamo, le incertezze sul senso della nostra esistenza, l’emersione di profonde paure e insicurezze.

Il più importante strumento di cambiamento è la relazione fra terapeuta e paziente, che renderà possibile l’esplorazione dei pensieri, delle emozioni e delle modalità di relazione della persona per dare un significato al problema e per re-integrarlo in un senso di sé più armonico e funzionale. La relazione è il luogo dove ha inizio qualsiasi trasformazione significativa: sperimentare direttamente nella relazione col terapeuta una possibilità di cambiamento è un’esperienza chiave, che può prodursi solo in un clima di fiducia reciproca, non giudizio e di accettazione.

Se considerassimo il mondo del paziente come un territorio inesplorato potremmo affermare che il paziente è l’esperto rispetto all’oggetto della ricerca(le sue sensazioni, i suoi pensieri, le sue emozioni) poiché è l’unico ad avere la possibilità di un contatto diretto con esso, mentre ilterapeuta è l’esperto rispetto al metodo, e il suo compito è quello di orientare, all’interno del territorio apparentemente confuso e intricato, il percorso di ricerca, fornendo gli strumenti adeguati.

L’intervento terapeutico, oltre che alla risoluzione del sintomo o delle situazioni di stallo, mira a promuovere l’autonomia e la progettualità della persona, attraverso uno sguardo sia al passato che, soprattutto, al presente e al futuro.